Chi siamo
Noi siamo il Liceo Classico e delle Scienze Umane PLAUTO, da molti anni punto di riferimento culturale e formativo degli studenti che intendono dedicarsi agli studi classici ed umanistici e che risiedono in una zona piuttosto vasta di Roma e provincia che va dall’Eur a Tor San Lorenzo (Spinaceto, Mostacciano, Tor de’ Cenci, Torrino, Decima, Vallerano, Valleranello, Trigoria, Laurentina, Malafede, Caltagirone, Villaggio Azzurro, Mezzocammino, Pomezia, Torvaianica, Ardea).
Forte di una storia ormai consolidata di impegno e professionalità, il nostro Liceo persegue da sempre l’obiettivo primario di offrire alle famiglie e alle giovani generazioni una solida preparazione che permetta ai cittadini di domani di sviluppare al massimo le proprie potenzialità per essere in grado, una volta conseguito il Diploma, di intraprendere con successo un percorso personale, dall’università al mondo del lavoro ed affermarsi per l’ampia cultura e la formazione poliedrica.
E altrettanto forte è, in noi, la consapevolezza del valore che gli studi classici e umanistici hanno nella contemporaneità, perché in grado di fornire ai giovani quell’alfabeto che permetterà loro di imparare tutti i linguaggi del mondo, di comprendere il presente e la realtà che li circonda, di possedere la capacità critica necessaria per affrontare e vincere sfide sempre nuove e diverse.
Nell’edificio ampio e razionale del nostro Liceo gli studenti trovano un ambiente sano ed accogliente, dotato di laboratori attrezzati, biblioteca, palestre ed aree comuni. E per comprendere il clima che si respira al Plauto basta varcarne, in un giorno qualsiasi, il cancello.
Sulla facciata della scuola c’è una massima latina che, tradotta, suona così: “Con giusti insegnamenti ed un sereno studio diventeremo cittadini responsabili”. L’edificio è accogliente, basso, progettato nel 1967 da De Feo, un importante architetto razionalista.
I mattoni rossi si stagliano contro il cielo e fanno da sfondo al grande piazzale. Alti alberi a sinistra, bei campi sportivi a destra. Quello che più conta però è l’interno, cioè quello che c’è dentro: energia, voglia di scoperta, partecipazione e consapevolezza. Liceo Classico e Liceo delle Scienze Umane che vivono insieme della medesima aria e, dall’indirizzo tradizionale al potenziamento scientifico e linguistico per entrambi, portano avanti la tradizione di un Istituto sempre proteso verso il futuro.
Entrando nell’atrio, a sinistra, la vetrina dei trofei sportivi mostra subito con orgoglio l’impegno e i traguardi delle nostre squadre nei tornei studenteschi mentre a destra, più avanti, sulla Parete dell’Arte fanno mostra di sé dipinti ed opere di chi segue i corsi pomeridiani di Arti visive e Mosaico. Lì ci si può iscrivere alle Passeggiarte Plautine, per scoprire, una volta suonata l’ultima campanella della giornata, l’arte e la storia della nostra città. Nell’atrio il profumo dei dolci appena sfornati dal bar.
Ecco un gruppo vociante di ragazzi passare veloce, per recarsi in biblioteca dove c’è un incontro sull’IMUN e partecipare alle simulazioni in lingua inglese delle sedute ONU. Lungo un corridoio gli attestati incorniciati ricordano, senza modestia, la partecipazione degli studenti plautini a concorsi di rilevanza nazionale come Certamina di greco e latino, Olimpiadi delle Neuroscienze, di Matematica, Italiano e Filosofia, dove spesso hanno guadagnano le posizioni più alte.
Attraverso una porta dell’Aula Magna rimasta aperta si vedono dei ragazzi discutere con un giovane professore di immigrazione ed integrazione. Sono di terza e stanno lavorando, in collaborazione con l’Università di Tor Vergata, al progetto Confini, per studiare questi fenomeni attraverso documenti e testimonianze. L’Aula è grande, progettata come un teatro, il pavimento a quadri bianchi e rossi. Dalle enormi porte a vetri che danno verso l’esterno si vede il nostro Teatro all’aperto. A giugno lo storico Laboratorio Teatrale del Plauto vi allestisce un sempre bellissimo spettacolo finale. Una volta un blackout nel quartiere tolse la luce proprio durante la recitazione e ci furono attimi di panico. Tuttavia una delle giovani attrici continuò a recitare e lo spettacolo andò avanti illuminato dalle torce dei cellulari. Fu un successo e l’episodio è diventato leggenda.
Proseguendo, salendo le scale, si arriva davanti al Laboratorio informatico dove una classe è impegnata nella lezione di Coding e Pensiero Computazionale. Una porta si apre, sommessamente ne esce musica: qualcuno è appena entrato nella sala insonorizzata di Radio Plauto, la web radio degli studenti di cui progettano e realizzano palinsesti e contenuti audio e video. La porta si chiude e torna il silenzio. Altri ragazzi ad un tavolo lavorano per il progetto Plastic free che rientra nelle attività della rete Scuole green di cui il Plauto fa parte per sostenere i 17 goals dell’Agenda 2030.
Entrando in una classe, davanti alla LIM accesa una ragazza declama con enfasi Tacito. Tutta la scuola si sta preparando per l’annuale Notte Nazionale del Liceo Classico. E’ un evento importante a cui ormai partecipiamo da anni. Una Notte Bianca della Conoscenza, l’Istituto aperto fino a tardi e spettacoli, letture e performance tenute dai nostri studenti. Ognuno di loro contribuirà alla celebrazione e alla narrazione del Sapere umanistico. Si tiene una volta all’anno, sempre di venerdì e poi il sabato ci si può riposare, un progetto di didattica innovativa consente di lavorare per cinque giorni a settimana.
Fuori dalla finestra scorre la vita del quartiere di Spinaceto, o come lo si chiama a volte “Spinacity”, dal nome del progetto di museo virtuale e reale che il nostro Liceo sta portando avanti con le istituzioni, per valorizzarne il ricco territorio. Sulla destra occhieggiano rigogliose le aiuole del nostro Laboratorio Verde. Risultare a Roma prima scuola statale per l’inclusione da una rassegna di Eduscopio ci rende orgogliosi.
Sì. Noi siamo il Plauto.
Chi era Tito Maccio Plauto
Plauto è stato uno dei più importanti commediografi latini. Cittadino libero, nacque a Sarsina, villaggio dell’appennino umbro, intorno al 254 a. C. e morì a Roma nel 184 a.C. Fu un autore teatrale incredibilmente prolifico ed ottenne già in vita grande favore presso il pubblico romano tanto che dopo di lui più nessun commediografo latino divenne così popolare. “Il linguaggio comico di Plauto era vivido e forte, contraddistinto dal gusto giocoso della metafora, dell’accumulazione e dell’iperbole, potente e raffinato nel toccare i vari aspetti dell’esperienza umana.”