Il panismo dannunziano

IL PANISMO DANNUNZIANO E L’ECOLOGIA

Il termine Panismo deriva dal greco “Pan” (che significa tutto) e si riferisce alla tendenza dell’uomo a mescolarsi con il tutto. Per alcuni scrittori e in particolar modo per il poeta Gabriele D’Annunzio, il TUTTO corrisponde alla NATURA. D’Annunzio ricerca una fusione dell’animo con la forza della natura. Il Panismo dannunziano è quindi un sentimento di unione dell’uomo con la natura in tutta la sua grandezza ed immensità; un esempio di panismo è contenuto nella poesia “La pioggia nel pineto”, in cui D’Annunzio descrive la bellezza della natura attraverso l’immagine della pioggia che cade sui pini, sui mirti, sui ginepri e su altri tipi di piante e alberi. Il poeta e la sua compagna Ermione passeggiano in una pineta e assistono ad una vera e propria sinfonia, che viene prodotta dai suoni della natura a contatto con la pioggia. All’improvviso, il poeta e la donna amata subiscono una metamorfosi e si trasformano in elementi naturali e possono immedesimarsi nella natura.

Immagine di Linh Nguyen

“E immersi
noi siamo nello spirito
silvestre,
d’arborea vita viventi;
e il tuo volto ebro
è molle di pioggia
come una foglia,
e le tue chiome
auliscono come
le chiare ginestre,
o creatura terrestre
che hai nome
Ermione”.

L’uomo si fonde con l’elemento naturale ed entra in un contatto profondo con la natura fino ad immergersi completamente nel mondo vegetale, perché la natura è vita, armonia, pace e serenità; la natura ci purifica l’anima e ci placa il brusio interiore.
Al giorno d’oggi, purtroppo, l’uomo non percepisce questo sentimento di unione con la natura e non vive questo senso di comunione con l’ambiente e con tutto ciò che lo circonda, per questa ragione interviene sempre più spesso sulla natura per sfruttarne le risorse, ma soprattutto per modificare, costruire, consumare e distruggere gli ambienti naturali. A causa di questo abuso nei confronti della natura, ci ritroviamo a dover contrastare fenomeni disastrosi come il cambiamento climatico dovuto al riscaldamento globale.
Nonostante queste problematiche siano gravi, c’è ancora un barlume di speranza… noi siamo la luce della speranza che può salvare il mondo, noi possiamo fare qualcosa!
Bisogna adottare comportamenti ecosostenibili, che non arrechino danni al pianeta Terra, riciclare, evitare di utilizzare i prodotti usa e getta e usare l’acqua in modo responsabile senza sprecarla.
Speriamo che con l’avanzare del tempo si possa riscoprire quell’amore, quella passione e quell’ammirazione per la natura che un tempo era presente in abbondanza nel cuore dei poeti e di tutti gli uomini.

 Una classe terza della scuola secondaria di primo grado