I sei attivisti che hanno vinto il premio Nobel per l’ambiente

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Il Goldman Environmental Prize è un premio assegnato ogni anno a sei attivisti ambientalisti, uno per ciascun continente: Africa, Asia, Europa, Isole Nazioni Insulari, Nord America e Centro-Sud America.

Il Premio riconosce le persone per le attività compiute e l’impegno manifestato nel proteggere e migliorare l’ambiente naturale, spesso a grande rischio personale. Il Goldman Prize premia coloro che sono coinvolti negli sforzi locali, dove il cambiamento positivo viene creato attraverso la partecipazione della comunità o dei cittadini. Attraverso il riconoscimento di questi singoli leader, il Premio cerca di ispirare altre persone comuni a intraprendere azioni straordinarie per salvaguardare l’ambiente.

“Persone di origini ordinarie che fanno cose straordinarie per salvare la nostra Terra.”

Riccardo Goldman

I vincitori del Goldman Environmental Prize 2023

I sei vincitori di quello che è stato ribattezzato il Premio Nobel per l’ambiente sono “persone comuni che intraprendono azioni straordinarie per proteggere il nostro pianeta”:

1) Alessandra Korap Munduruku (Brasile)

Attivista di 38 anni, coraggiosa e testarda, che ha lottato contro la deforestazione amazzonica. Ha mobilitato la comunità per bloccare i piani di una multinazionale inglese e fermare lo sviluppo di un progetto minerario in Brasile, molto dannoso per la foresta pluviale. Ha salvato oltre 150 mila ettari di foresta tropicale.

Bosco

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2) Chilekwa Mumba (Zambia)

L’avvocato Chilekwa Mumba, 38 anni, ha avviato una causa contro la società mineraria Vedanta Resources, perché allarmato dall’inquinamento prodotto dall’operazione mineraria nello Zambia. Dopo anni, la Corte Suprema del Regno Unito gli ha dato ragione e ha giudicato Vedanta responsabile per i danni ambientali. Il caso Vedanta è strato applicato nei tribunali del Regno Unito come precedente legale, infatti nel 2021 la Corte Suprema ha permesso agli abitanti del delta del Niger di citare in giudizio l’azienda Shell Global per i danni causati alle loro terre e alle acque sotterranee per le fuoriuscite di petrolio.

3) Tero Mustonen (Finlandia)

Dal 2018  il professore e pescatore Tero Mustonen, 46 anni, è riuscito a far ripristinare 62 siti ex industriali di estrazione di torba. Li ha trasformati in zone umide e habitat produttivi e ricchi di biodiversità. Tero Mustonen è il fondatore della Cooperativa Snowchange, una rete forestale artica e boreale di associazioni che combattono il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità.

Spiaggia e mare

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4) Zafer Kizilkaya (Turchia)

L’ingegnere Zafer Kizilkava, 53 anni, ha coinvolto moltissimi pescatori nella protezione dell’ambiente per fare pressione sul governo turco e realizzare aree marine protette. Grazie alla sua opera è riuscito ad  ampliare la rete di aree marine protette lungo 310 miglia della costa mediterranea. L’attivista è il fondatore di una Società per la conservazione del Mediterraneo, che è il mare più sfruttato al mondo, con lo scopo di proteggere gli habitat e le specie marine. Oltre alla pesca eccessiva, le comunità sulle coste turche devono affrontare l’inquinamento, lo sviluppo costiero, le infrastrutture turistiche insostenibili e i riscaldamenti dei mari.

5) Delima Silalahi (Indonesia)

Delima Silalahi, 46 anni, ha condotto una campagna per garantire la gestione di 17.825 acri di foresta tropicale per sei comunità indigene del nord di Sumatra. La battaglia della leader, insieme alla sua comunità, ha permesso di sottrarre il territorio allo sfruttamento da parte di un’azienda di cellulosa e carta che lo aveva parzialmente convertito in una piantagione industriale di eucalipto. L’attivista indonesiana e la sua comunità si sono assicurate la gestione legale delle foreste tradizionali delle comunità, una grande vittoria per la biodiversità e i diritti degli indigeni.

Foresta

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6) Diane Wilsons (Stati Uniti)

Nel 2019, la pescatrice di gamberetti, di 74 anni, ha vinto una causa storica contro Formosa Plastics, una delle più grandi aziende petrolchimiche del mondo, per lo scarico illegale di rifiuti di plastica tossici sulla costa del Golfo del Texas. La grande ambientalista è riuscita a raccogliere insieme a molti volontari milioni di piccoli granuli di plastica di vari colori, che le aziende come Formosa Plastics utilizzano per  creare oggetti di plastica, vincendo 50 milioni di dollari. La leader Diane Wilson ha poi utilizzato questo risarcimento per finanziare progetti sulla tutela dell’ambiente.

Gerta R., Martina C., Giulia D. C., Ilaria F., Michele N., Nicolas L.