Una lettura ambientalista della Storia Infinita

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La Storia Infinita è un classico della cinematografia per ragazzi, uscito al cinema negli anni ’80. Il film è tratto da un bellissimo romanzo di Michael Ende di qualche anno prima.
La trama racconta di un bambino di nome Bastian che da poco ha perso la madre e ha un brutto rapporto con il padre. A scuola anche la situazione non è delle migliori: è infatti preso di mira dai bulli. Proprio per scappare da loro, un giorno si ritrova a rifugiarsi in una misteriosa libreria di un certo signor Coriandoli. Nella libreria, in un attimo di distrazione del proprietario, prende in prestito un libro, con due serpenti intrecciati sulla copertina, intitolato: “La storia infinita”. Con il libro sotto braccio, corre a scuola nascondendosi in soffitta, dove inizia a leggere scoprendo il mondo di Fantàsia e di come il Nulla lo sta divorando. Il Nulla è il vero antagonista di questa storia, è lui che distrugge il regno dell’Infanta Imperatrice e per questo motivo viene chiesto l’aiuto dell’eroe Atreju.
Su questo Nulla sono state scritte tante interpretazioni diverse: ma che cosa rappresenta?
Una delle possibili chiavi di lettura è vedere nel Nulla una personificazione dell’apatia: “la mancanza di passione e di interesse verso qualsiasi cosa”.

Questo sentimento è molto diffuso anche oggi, soprattutto quando parliamo di ambiente e di cambiamento climatico. La natura che ci circonda è minacciata, proprio come la Fantàsia della Storia Infinita, ma noi non ce ne curiamo, facciamo finta che il problema non esista o non ci riguardi.
Ma la Storia Infinita ci insegna che proprio come Atreju riesce a cambiare il corso degli eventi, perché non perde mai la speranza in un mondo migliore, lo stesso possiamo fare noi, ridando equilibrio a un pianeta che sta scomparendo a causa del nostro Nulla: sentire di non poter fare nulla, non preoccuparsi di nulla… e intanto la nostra Fantàsia muore.
Qui sta il messaggio del film: non dobbiamo mai smettere di sognare il meglio, non dobbiamo mai far smettere di esistere i nostri desideri. Oggi il Nulla siamo noi, ma domani possiamo essere Atreju.
“Fantàsia può ancora risorgere. Dai tuoi sogni, dai tuoi desideri… più ne esprimerai, più il regno di Fantàsia sarà splendido”.

Emma P.