La vita sul nostro pianeta

Il film che mostra come stiamo cambiando il nostro pianeta

Foresta
(Immagine da via)

La vita sul nostro pianeta è cambiata drasticamente nell’arco di un secolo. Questo cambiamento è dovuto all’inquinamento che ha generato l’uomo, con le sue attività. La Terra è stata creata per l’uomo ed è proprio l’uomo che la sta distruggendo. Dobbiamo assolutamente intervenire, prima che sia troppo tardi.
Nel documentario “David Attenborough: una vita sul nostro pianeta”¹, David Attenborough² racconta la vita sulla terra e il suo evolversi irrefrenabile lungo l’arco di un secolo. L’uomo ha iniziato ad alterare il paesaggio terrestre molto prima di quanto si pensasse, attraverso attività come l’agricoltura e la deforestazione. Ufficialmente siamo nell’epoca geologica chiamata “olocene” (periodo in cui la natura dovrebbe essere più rigogliosa), ma l’influenza dell’attività umana sugli ecosistemi della Terra è diventata così estrema che sembra ora la principale causa del cambiamento ambientale, che porta alcuni scienziati ad affermare che dovremmo denominare l’epoca in cui viviamo “antropocene”, un’epoca geologica in cui l’essere umano, con le sue attività, incide sui processi geologici. L’inquinamento prodotto dagli uomini ha causato il riscaldamento globale che è già evidente: il ghiaccio marino artico è diminuito in media del 12,85% per decennio; il decennio 2009-2019 è stato il più caldo mai registrato e il 2020 è stato il 2° anno più caldo di sempre, appena al di sotto del massimo stabilito nel 2016.

Paesaggio
(Immagine da via)

Nel documentario Attenborough ci riconduce in luoghi che all’inizio della sua carriera erano incontaminati e quasi inesplorati³: molti di questi luoghi sono stati devastati. Le foreste pluviali sono state sacrificate, i loro alberi abbattuti per lasciare posto a monocolture e strade asfaltate; quegli alberi erano la casa di specie che oggi contano poche decine di esemplari.
Le soluzioni al cambiamento climatico potrebbero essere, ad esempio: ridurre il consumo di carbone, petrolio e gas (che rappresentano la maggior parte delle emissioni di gas serra), diminuire l’abbattimento delle foreste e impedire l’aumento degli allevamenti intensivi di bestiame e l’uso di fertilizzanti contenenti azoto, che contribuiscono all’aumento delle emissioni di gas ad effetto serra.

Giulia B. e Viola C.

Note

1   Disponibile sulla piattaforma NETFLIX

2   Divulgatore scientifico e naturalista britannico, nato a Isleworth, l’ 8 maggio 1926, che inizia i suoi studi antropologici dagli anni 60.

3   Ad esempio: la foresta amazzonica, una foresta pluviale del Sud America conosciuta anche come “il polmone verde della terra”.